top of page

PARCHEGGIO E PONTE IN LOCALITÀ LONGEA, MOENA (TN)

2013 - con Mondaini Roscani Architetti Associati, ing. Emanuele Capecci, ing. Giovanni Butterin, ing. Andrea Dall'Asta

Il progetto per la costruzione del parcheggio multipiano e del ponte sul torrente in località Longea è necessario, al fine di collegare agevolmente parti diverse del centro abitato e per contenere il numero delle auto in circolazione. Il progetto proposto trae la sua prima fonte di ispirazione dalla volontà di ottenere un inserimento organico e piacevole nel contesto ambientale.

E’ parte strategica della nostra proposta l’inserimento in copertura del parcheggio di un luogo aperto e pubblico, una nuova piazza panoramica, per sostare e dialogare in un piacevole rapporto con la natura circostante, inseguendo così la volontà di costruire affezione nei confronti del nuovo edificio da parte degli abitanti e degli ospiti della nota località turistica.

Il dialogo tra i caratteri paesaggistici e quelli architettonico-stilistici è stato affidato alla configurazione della volumetria del parcheggio e alle scelte formali e materiche del suo rivestimento, nonché alla proposta architettonico-strutturale dell’impalcato del ponte. Il parcheggio adotta, al fine della sua massima integrazione con il paesaggio, una morfologia architettonica che riprende astrattamente l’andatura ondulata dell’orografia del terreno e per questo la sua volumetria si articola in altezza su gradoni che progressivamente degradano nelle due direzioni del fiume e del paese. Le pareti del parcheggio che si affacciano sul fiume reinterpretano così l’andatura fluida delle curve di livello. Questa doppia strategia formale e volumetrica ripresa direttamente dal carattere fisico della natura circostante consente di ridurre percettivamente l’impatto dell’edificio sul piacevole contesto vallivo.

Il ponte è pensato come un arco teso che permette di superare l’invaso spaziale senza l’ausilio di appoggi intermedi che ridurrebbero la percezione della larghezza in sezione della valle. Il ponte propone una dissimmetria in prossimità dell’ingresso al tunnel con una sorta di mensola-puntone che elimina la necessità di ulteriori elementi di sostegno in contiguità del parcheggio.
La rotatoria prevista in prossimità dell’albergo Belvedere è parte integrante della soluzione strutturale del ponte e contribuisce con il suo sistema portante a ridurre le dimensioni e l’impatto ambientale del ponte in particolare sulla piazza panoramica disegnata sulla copertura del parcheggio. L’intenzione è quella di ribaltare concettualmente e fisicamente la presenza della nuova infrastruttura in un’opportunità estetica che insegua oltre al corretto e piacevole inserimento ambientale anche quello di stimolare, nei confronti degli abitanti un processo di identificazione con l’intervento. Questo permetterebbe di far divenire iconico e per tanto familiare ed emozionante la presenza del ponte, rendendolo così un polo attrattivo oggetto di uso quotidiano.



Il progetto introduce il concetto della ricostruzione artificiale di un paesaggio naturale in un luogo particolarmente significativo, un paesaggio montano e fluviale, sul quale il nuovo edificio si affaccia utilizzando come finiture i suoi materiali costitutivi, i colori naturali del luogo, dal legno alla pietra, dal verde al giallo al rosso delle varie stagioni che si alternano.


Dal punto di vista urbanistico, l’edificio-parcheggio, diviene un luogo di connessione e smistamento di tutti i percorsi carrabili, ciclabili e pedonali che servono la città e le sue aree naturali. Dal parcheggio è facile immettersi nella strada che raggiunge il centro città e attraverso la nuova rotatoria prevista sull’ex SS 48 delle Dolomiti ed il ponte carrabile, di raggiungere via Ischia nella parte alta del paese. Dal parcheggio e in particolare dagli spazi terrazzati scoperti, si può arrivare in centro e alle sue piazze, attraverso un percorso pedonale che segue sul fondovalle il corso del fiume. Tutti i livelli del parcheggio sono connessi sia con la piazza panoramica posta in copertura dell’edificio sia con il percorso pedonale posto a valle, attraverso scale e ascensori ed un percorso accessibile.


Il parcheggio contiene 303 posti auto, 15 posti auto per disabili, 42 posti moto motorini e 24 postazione per il bike sharing. La forma allungata del parcheggio rende particolarmente fluida la circolazione all’interno dell’edificio, dove ad ogni piano in un luogo particolarmente visibile e di facile accesso pedonale sono ubicate le postazioni per il bike sharing con ricarica elettrica delle biciclette. Da questi punti è facilmente accessibili anche attraverso l’uso di ascensori l’uscita verso i percorsi pedonali e ciclabili del nuovo sistema urbano.


L’edificio del parcheggio è un volume allungato che costeggia la strada esistente carrabile e la sua forma a gradoni segue la pendenza della strada, realizzando una volumetria che si riduce progressivamente con la riduzione della pendenza stradale. La piazza più bassa è in quota con il percorso pedonale presente lungo l’ex strada statale, la sua forma, crea un invito che stimola gli utenti a proseguire il percorso attraversando gli spazi pubblici scoperti previsti dal progetto. L’idea architettonica è quella di rendere evidente, leggibile e di facile percorrenza la continuità tra gli spazi aperti e pubblici che dalle piazze della città conducono al parcheggio in una moltiplicazione di possibilità, più veloci e più lente, in ragione delle esigenze degli utenti e della possibilità loro offerta di percorrere più direttamente i percorsi pedonali lungo la via carrabile o i percorsi pedonali lungo il parco fluviale. Il rapporto tra l’orizzontalità del giardino di copertura del parcheggio e la progressiva inclinazione della strada carrabile permette di acquistare altezza in prossimità del nuovo ponte allungando così la dimensione del parcheggio bypassandolo, creando così un dialogo architettonico tra le due strutture in prossimità del costone roccioso esistente che diviene un fondale naturale del nuovo spazio pubblico. Da questo punto è possibile risalire attraverso una scala panoramica, alla quota della strada statale per ri-connettersi con il percorso pedonale che fronteggia l’albergo Belvedere. Questa scala, agganciata alla parete di roccia ha il compito di creare sinergie tra gli utenti ed il paesaggio naturale. Questa e le altre scale esterne verranno realizzate in acciaio corten decorato con intagli di forma organica per aumentarne l’appartenenza al contesto naturale e panoramico. Tra l’edificio del parcheggio e la retrostante parete verticale rocciosa è prevista un’ampia fessura orizzontale per tutti i piani dell’edificio che oltre a lasciare passare luce e a creare un sistema di areazione naturale, permette di evitare la tipica atmosfera “claustrofobica” dei parcheggi interrati. Dal bordo verde della piazza di copertura, tra esso e la parete rocciosa, è previsto la discesa verso il basso di piante ornamentali che realizzano all’interno del parcheggio una piacevole ambientazione naturale che riduce l’effetto artificiale dello spazio interno. Tutte le strategie spaziali e materiche sono state indirizzate a realizzare uno spazio luminoso, naturale e aperto verso il panorama.

PARCHEGGIO E PONTE IN LOCALITÀ LONGEA, MOENA (TN): Project
bottom of page