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RIQUALIFICAZIONE E VALORIZZAZIONE DELLA DIRETTRICE URBANA CHE VA DAL PORTO AL PASSETTO. ANCONA

2011 - con studio Muti, arch.Emanuela Bonvecchi, arch. Werner Hahn, Daniele Zuffa, Barbara Antonietta Fabiani e Martina Perugini (progetto del verde)

In linea generale, dal punto di vista architettonico ed urbanistico, abbiamo proposto un sistema spaziale nuovo e riconoscibile, che si sovrappone ai due sistemi urbani esistenti : quello ottocentesco del “corso-piazza” e quello novecentesco del “viale-belvedere”.


Un altro sistema appunto, ma senza con-fondersi con quelli storici: costruito per punti anziché assi e visuali, per eventi discreti che accado episodicamente piuttosto che regolarmente. Una specie di sistema discontinuo “fatto di fatti”, capace di salvaguardare la riconoscibilità e le caratteristiche originarie degli altri due sistemi urbani che l’hanno preceduto e di realizzare il sistema “mare-mare” che li contiene entrambi. Il nuovo sitema verrà caratterizzato dalla presenza linea curva nel disegno a terra e degli arredi.


In particolare, il progetto proposto è un' ipotesi di “abbellimento”, che comprende il concetto di recupero, di ripristino, di valorizzazione ma anche di rimozione sostituzione e nuova costruzione, evitando in assoluto operazioni di mimesi e la costruzione retorica del falso.

*PIAZZA DELLA REPUBBLICA*

La commistione tra traffico veicolare e pedonale in piazza della Repubblica ci pare irrinunciabile  vista la impossibilità di pensare l’intera pedonalizzazione dell’area che taglierebbe fuori dalle normali dinamiche di città tutta la parte storica del colle Guasco.

Il progetto diviene quindi lo strumento in grado di governare questa promiscuità, potenziando l'idea di una piazza dinamica e vissuta. Naturalmente abbiamo escluso l’effetto futuristico e razionalista dei passaggi interrati e/o piazze soprelevate e/o percorsi aerei, in cui i pedoni vengono separati dalle auto a scapito della città “normale”. Per quanto ci riguarda preferiamo il dinamismo di una città vissuta al "razionalismo" dei flussi separati.

Raccordare le pavimentazioni esistenti, come la nuova di corso Garibaldi (Trachite con ricorsi in pietra d’Istria), le aree pavimentate in Porfido del piazzale antistante il teatro delle Muse e il lastricato di pietra calcarea presente intorno alla chiesa del Santissimo Sacramento e sul marciapiede lato mare del palazzo RAI ci è parso la prima operazione progettuasle da fare. L'alternativa  "ripavimentiamo tutto" ci sembrava incoerente con i nostri presupposti e dispendiosa per le pubbliche finanze. Il disegno di progetto si e quindi speso a riutilizzare le pavimentazioni esistenti ed in buono stato e a ricercare una figura, capace di contenerle in maniera coerente. Attraverso il controllo dei campi, che viene affidato ai ricorsi in pietra d’Istria,

il progetto propone una sorta di disegno a patchwork formato dall’in(s)contro tra le diverse pietre e disegni, quasi a simularne la crescita differenziata avvenuta nel tempo. Attraverso l'estensione della pavimentazione del Corso si è provveduto di valorizzare la presenza della chiesa del Santissimo Sacramento. Nel progetto inoltre, viene in qualche modo graficamente ricordato, che l’area della banchina posta di fronte a piazza della Repubblica, erroneamente messa fuori concorso dal bando, deve far parte di un eventuale progetto di sistemazione di piazza della Repubblica.


*CORSO GARIBALDI*

Da poco ripavimentato e reso pedonale, il "Corso" di Ancona  rappresenta secondo noi l’asse di un sistema urbano finito: tipicamente ottocentesco e basato sul modello postunitario torinese: "il corso che termina nei giardini appena fuori le mura", con la statua di Cavour posta in asse al corso ed al centro della piazza quadrangolare.

Per mantenere intatto l’asse prospettico sulla statua di Cavour salendo verso la piazza e quello sul campanile barocco della chiesa del Santissimo Sacramento scendendo a mare, abbiamo evitato la presenza di strutture al centro del corso e/o che lo attraversano perpendicolarmente. Il “culte de l’axe”, che dal Barone Haussmann in poi ha disegnato la forma di tutte le grandi città europee, ne sarebbe compromesso.

Abbiamo previsto la presenza di alberi o arbusti lungo il corso per rafforzare l’idea di un asse verde continuo che congiunge il Passetto con il  Porto. Per non danneggiare o rimaneggiare la nuova pavimentazione da poco ultimata sì è optato per delle piante contenute in un vaso i forma circolare che potessero fungere anche da seduta.

Per quanto riguarda l’illuminazione pubblica della via, il progetto propone il mantenimento dei fari attualmente posizionati in alto all’altezza dei cornicioni allo scopo di mantenere un’illuminazione generale dello spazio e della cortina edilizia che lo delimita. Oltre alle luci esistenti, il progetto propone l’utilizzo di un sistema integrativo d’illuminazione posizionato più in basso.

Per quanto riguarda il sistema dei dehors, il progetto propone un sistema utilizzabile quando a nostro avviso è necessario: d’inverno. la frequentazione del corso anche nella stagione più fredda ci pare possa efficacemente rivitalizzarne il senso di luogo di aggregazione non solo nella stagione calda. I dehors potranno quindi posizionarsi soltanto innanzi agli esercizi pubblici (bar), avranno una larghezza massima di circa 3,60mt, con un distacco dagli edifici di almeno 2mt per garantire la continuità dello percorso dello shopping e la visibilità dei negozi.  L’asse centrale rimane libero da ingombri anche per permettere il passaggio di eventuali mezzi di soccorso.


*PIAZZA CAVOUR*

Si propone un progetto senza hýbris, che sia capace rispettare e valorizzare una piazza che, nonostante l’evidente e vergognoso stato di degrado in cui versa, conserva ancora tutte le caratteristiche tipiche della architettura ed urbanistica ottocentesca postunitaria e riveste un ruolo significativo nella costruzione della identità di Ancona.

Il progetto pertanto mira a restituire l’assetto spaziale originario di Piazza Cavour: una "piazza giardino" di forma quadrangolare, costituita essenzialmente dalla passeggiata perimetrale alberata, dai quattro alti lampioni in stile art-decò e dalla statua di Cavour posizionata al centro, in asse con il corso e rivolta verso l’allora città di Ancona. La rilettura che viene posta in essere per la piazza, riguarda il suo ruolo non più “terminale” rispetto al corso, ma come “centro” del sistema mare-mare.

L’ipotesi di valorizzazione della piazza si basa sulla idea di esaltare il suo ruolo storico di giardino urbano, trasformando il vuoto brecciato di piazza Cavour in un prato-parco ed introducendo lungo il suo asse centrale un attraversamento che congiunge il "corso" con il "viale".

La passeggiata che prende forma al centro della piazza si amplia rispetto alla dimensione del corso e del viale, acquisendo una propria connotazione semantica. Il disegno non è più simmetrico e governato da un unico asse, ma diventa curvilineo ed asimmetrico, si apre intorno alla statua del conte Cavour al centro di uno spazio che per l’appunto è una piazza, non più mono-assiale, ma definita da due assi. Entrambi gli assi vengono narrati dal progetto attraverso il disegno della pavimentazione a spina e dalla suddivisione dell’aiuola-fontana prevista ai piedi della statua.

Il nuovo ruolo di cerniera della piazza all'interno del sistema mare-mare comporta che la pavimentazione di piazza Cavour deve potersi integrare e/o raccordare sia con la pavimentazione in Porfido del viale che con quella in Trachite e pietra d’Istria del corso.

La sistemazione della piazza prende in considerazione la riorganizzazione della stazione bus e taxi e la previsione di un possibile ed auspicabile futuro parcheggio interrato (300- 400 posti) da localizzarsi nella parte alta della piazza, sotto la “piazza bianca” che il progetto prevede. La restituzione della forma quadrangolare della originaria piazza Cavour ha infatti permesso di isolare formalmente la porzione alta della piazza (attualmente poco utilizzata se non come spartitraffico), proponendo un progetto di rinnovo: una "piazza bianca" che si affianca alla "piazza verde" ottocentesca.

La maggior parte delle alberature presenti in quest’area vengono mantenute e riproposte all’interno del nuovo disegno. La pavimentazione è di colore bianco, in pietra d’Istria disposta “a correre” e segnata da ricorsi in pietra Trachite e tappeti in Porfido.

La nuova “piazza bianca” è pensata come open-space pronta ad accogliere ed organizzare spazialmente tutti quegli eventi che vengono ospitati nell’attuale piazza Cavour e che il prato renderà meno praticabile se non in maniera controllata e limitata. Bancarelle, mercatini, comizi, concerti e tutte le varie manifestazioni, verranno ospitate nella piazza bianca, pensata come copertura di un probabile/possibile parcheggio interrato per circa 300- 400 posti a servizio dell’intera zona.

Viene previsto il restauro ed il recupero di tutte le panchine presenti nella piazza attuale ed il loro riposizionamento originario intorno ai percorsi perimetrali. Tale sistema perimetrale di seduta, viene integrato dalle panchine attualmente utilizzate lungo corso Garibaldi che verranno sostituite dalle sedute-vaso previste dal nostro progetto. Le panchine in ghisa decorate da motivi floreali tipici dell’epoca, vengono restaurate e riposizionate all’interno delle due aree di sosta previste sul lato ovest della statua di Cavour.


*LARGO XXVI MAGGIO*

Per quanto riguarda Largo XXIV Maggio che attualmente è poco più di uno spartitraffico asfaltato, si prevede la valorizzazione di ciò che già è: la porzione di passeggiata mare-mare posta al centro dell’area amministrativa della città, tra le due bianche facciate eclettiche del palazzo delle Poste (1926) e dell’ex palazzo del Popolo (1931). Il progetto prevede la sua ri-pavimetazione attraverso il recupero dei bianchi lastricati di pietra calcarea, caratterizzati dalla presenza di numerosi ammaniti fossili e presente nei marciapiedi della città di Ancona in maniera sparsa e a volte incoerente con le pavimentazioni limitrofe. La quantità necessaria pertanto, verrà prelevata da altre zone della città. In continuità con il viale alberato si propone l’alberatura del tratto di passeggiata, con un ritmo irregolare che anticipa la discontinuità e aleatorietà dell’alberatura di piazza Cavour.


*VIALE DELLA VITTORIA*

Per quanto riguarda viale della Vittoria, il progetto propone “nulla di dispendioso”. Il mantenimento dello stato di fatto è prima di tutto una scelta etica: non sprecare quello che è stato sistemato solo qualche anno fa e riguarda la pavimentazione, l’illuminazione e l’arredo urbano.

Il sistema "viale-passsetto" in stile novecento, verrà lascito intatto e riconoscibile. Si considera che la presenza della doppia carreggiata automobilistica e l’incessante ritmo delle alberature danneggia la relazione che il Viale dovrebbe instaurare con la città ai suoi lati e si propone: il diradamento delle alberature e delle aiuole esistenti all’altezza di piazza Diaz e dello stadio Dorico. Una sorta di evidente e semplice sospensione dell'incessante ritmo delle alberature all'altezza di eventi urbani di carattere pubblico.


*PIAZZA DIAZ*

Per quanto riguarda piazza Diaz, oltre a diradare l'alberatura del viale, è prevista la pavimentazione in Porfido di altre tre porzioni della strada carrabile che la divide dalla passeggiata, con l’intento di aumentare i collegamenti pedonali trasversali ed aumentare l’effetto dissuasore dei sampietrini sotto i pneumatici delle automobili.


*STADIO DORICO*

Per l’attuale slargo-parcheggio posto avanti allo stadio Dorico, il progetto ha previsto una nuova piazza davanti a quella che era la facciata ottocentesca del vecchio poligono del tiro a segno, prima che nel 1930 fosse trasformato in campo sportivo. Si prevede la pavimentazione in pietra d’Istria disposta a “correre” e porzioni pavimentate in Porfido sia ai lati del padiglione d’ingresso, sia sulla strada carrabile.All'altezza della piazza verrà diradato il ritmo delle alberature del viale della Vittoria.

RIQUALIFICAZIONE E VALORIZZAZIONE DELLA DIRETTRICE URBANA CHE VA DAL PORTO AL PASSETTO. ANCONA: Project
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