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SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ENRICO FERMI TORINO

2017 - con arch. Corrado Baldelli, LEEDing srl impianti

Il progetto per la ristrutturazione e la riorganizzazione della scuola media Enrico Fermi parte da due dati:

1 - L’indubbia qualità dell’articolazione volumetrica esistente, che genera rapporti dinamici e differenziati con la città.

2 - Il salto di quota che c’è tra scuola e città. Un dislivello che determina luogo e forma di una piazza in grado di accogliere la città in funzione del lato da cui si accede.

Tanto abbiamo letto nello stato di fatto e tanto si è perseguito nel progetto.


A terra si propone uno spazio fluido e differenziato organizzato da tre corti differenti: La piazza d’ingresso alla scuola, la piazza degli spettacoli (legata alla palestra e al laboratorio di musica) e lo spazio verde che ingloba la ex via Sperino. La continuità della piazza si interrompe, ma non visivamente, sull’atrio vetrato della scuola mentre è restituita grazie alla demolizione dei volumi posti tra la biblioteca/lab.musica e la mensa.


Su via Genova si prevede un 2°accesso, di carattere più istituzionale collegato direttamente con il piano rialzato dove si trova l’area insegnanti e l’accesso del pubblico alla palestra.


Nel piani superiori si sfruttano i pregi dell’articolazione architettonica esistente e seguendo le sue forme vengono organizzati i spazi scolastici.

“Il migliore orientamento è stato dato ai due corpi delle aule che sono state disposte in due piani con unità di cinque aule ciascuno; ognuna di queste unità ha uno spazio comune per le attività di carattere collettivo e dispone di servizi igienici in numero adeguato. (…) Il corpo principale che fa da fulcro agli altri edifici” è l’agorà della scuola: uno spazio libero e trasparente dominato dalla bella scala esistente e dove il progetto prevede la realizzazione di una doppia altezza. 


Il testo virgolettato è estratto dalla relazione di progetto per la costruzione della scuola (arch. Augusto Romano, arch. Nicola Sergio.Torino,1961).


Vengono aggiungete piccole volumetrie distribuite puntualmente, in maniera organica all’architettura, funzionale agli spazi e strategica per la struttura, nel senso che per quest’ultima, le aggiunte diventano elementi strutturali di irrigidimento che insieme ad altri accorgimenti miglioreranno il comportamento sismico dell’edificio.


L’involucro esterno è realizzato in pannelli coibentati in composito/alluminio a finitura lucida e sottostruttura addossata alla tamponatura esistente. Gli infissi continui, montati a nastro e a filo esterno, saranno specchiati e semitrasparenti, apribili o fissi secondo necessità. Per il coronamento si propone la realizzazione di una green-stripe irrigata da un sistema posto sulla copertura verde non praticabile. Pannelli lucidi, trasparenze e riflessioni, produrranno un riverbero di immagini tali da con-fondere interno ed esterno, scuola e città.


Le cromie adottate registrano i differenti spazi che l’architettura propone alla città e viceversa. Rosso nei lati urbani, Verde verso lo spazio parco e Giallo per le corti.  La scelta vuol essere anche un omaggio alla felice impostazione razionalista della scuola scegliendo i colori di Le Corbusier, che in sostanza, saturazione a parte e a prescindere dagli stili, sono i colori dominanti del quartiere Nizza Millefonti.


La forma dei sostegni proposti nel nuovo ingresso e per la tettoia pranzo, sono ispirati ad Enrico Fermi e alla scissione nucleare, per cui il nucleo portante dei pilastri, si scompone in tre sostegni di minore dimensione.

SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ENRICO FERMI TORINO: Progetti
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